Pochi clienti si attardano ai tavoli fuori, protetti dalle vetrate del dehor d’inverno. Una coppia finisce di bere un amaro, e un gruppetto di ragazzi americani fin troppo eccitati dal vino, dalla serata frizzante e dalla vacanza in Italia, si accinge a oltrepassare le siepi che delineano il limite del passaggio. Strani, gli americani. Non sono abituati al vino buono, soprattutto quelli che non distinguono una sciacquatura di piatti da un Barolo riserva al 14% di grado alcolico.
Fateci caso: nei film americani, a meno che la scena non si svolga in un ristorante di classe o in casa di qualche riccone, se qualcuno ha un bicchiere di vino rosso in mano, è sempre un rosato. Mai un bel granato del Barolo, un rubino strutturato come quello del Brunello o del Sagrantino di Montefalco.
Gli americani vengono in Italia, ordinano un vino al tavolo di un ristorante, lo bevono e ne cadono vittima. Il loro stomaco, il loro fisico, non è abituato a reggerlo. Avranno anche la terribile abitudine di allietare il dopo giornata lavorativa con un bicchiere di whisky, ma durante un intero pasto non reggono il vino. E il gruppetto che si è appena alzato da quel tavolo, non l’ha fatto. Poco male: una bella dormita e tutto passa.

(Tratto da: Caldo sangue)

Opera: Il pranzo – Diego Velázquez