Fisicamente sono un bel ragazzo: alto un metro e ottantatré, ho i capelli neri che porto corti, leggermente ingellati alla moda sbarazzina di oggi, e gli occhi blu. Non sono celesti o cerulei, sono proprio blu. Più scuri degli zaffiri: simili all’azzurrite o all’agata. Il colore dei miei occhi spiazza la gente perché sembrano neri. Il blu non riflette la luce, almeno, i miei non lo fanno, ed è più scuro del nocciola. Quando la gente si accorge del colore delle mie iridi, le guardano chiedendosi se hanno interpretato bene.
Ho lineamenti dolci e un naso dritto e perfetto; l’ho ereditato da mia madre. Anche i miei fratelli erano molto piacenti: ci somigliavamo parecchio. Loro hanno messo al mondo dei figli, e alcuni discendenti della mia famiglia li ho ritrovati, nel corso del tempo, a Roma e in altre città. Come? I lineamenti e l’odore. Ho una sorta di riconoscitore biometrico nel cervello, e girando il mondo è capitato di incontrare individui che possedevano tracce del DNA della mia famiglia nei tratti somatici e nella conformazione cellulare. Naturalmente non mi conoscono, e mai mi conosceranno. Ma saperli in giro mi fa sentire meno solo.

(Tratto da: Caldo sangue)

Opera: Eco e Narciso – John William Waterhouse