About Ranieri Dei Soldati

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Palle di Ranieri (polpette al cavolo nero)

Per l’impastoPer la salsa

Nel 1890 il pasticcere austriaco Paul Fürst volle rendere omaggio al genio di Wolfgang Amadeus Mozart dedicandogli un cioccolatino i cui ingredienti consistono principalmente in una palletta di marzapane e pistacchio ricoperta con crema di gianduia. Inizialmente portavano il nome di Mozart-Bonbon, ma per la forma vennero successivamente denominate Mozartkugel, Palle di

UD#12 – La pioggia

Amo la pioggia, anche se a volte mi rende malinconico. Capita a molte persone di sentirsi tristi quando piove. Ho passeggiato molte volte sotto la pioggia, percorso strade e vicoli in cui camminavo sotto vere e proprie docce, visto l’acqua che grondava dai tetti spioventi. Una condizione che dà fastidio solamente in base allo stato

Torino – Concerto dei Muse

Finalmente, ho tenuto fede alla promessa che avevo fatto a Saverio e siamo andati a vedere il concerto dei Muse a Torino. Quando siamo arrivati al Palasport, Saverio era elettrizzato: non era mai stato a un concerto di quelle dimensioni e soprattutto, non vedeva l’ora di ascoltare i suoi idoli cantare dal vivo. Per tutta

UD#11 – Eros, passione, trasgressione

Eros, passione, trasgressione e tutti i sensi dell’essere umano sono il sale della vita. Così come il cibo dà nutrimento, l’amore è necessario per la sopravvivenza della specie. Nessun limite: lasciarsi andare senza peccato sono le parole d’ordine.
Trattenersi nell’amore è lo sbaglio più grande che si possa fare, ma la morale comune obbliga l’essere umano

#23: Digressione numero quattordici: i vampiri non possono piangere.

Digressione numero quattordici: i vampiri non possono piangere. Ma il dolore e lo sconforto lo proviamo anche noi. E non ci è possibile tirarlo fuori. Il male, le delusioni, l’afflizione, ci invadono il cuore di marmo e in qualche modo cerchiamo di farli passare.
C’è chi lo fa concedendosi lunghe pause dal mondo, dalla vita, allontanandosi,

#22: Giovane centurione: il tuo cuore s’è incrinato.

Giovane centurione: il tuo cuore s’è incrinato. Lo sapevo che prima o poi te l’avrebbe spezzato, ma non la credevo capace di farlo così in fretta. Non te la devi prendere: Odessa è frivola, non è profonda quanto te. Persino il suo nome non significa niente, è solo il nome dell’omonima città russa. Ma tu

#21: Mi guarda come se fossi un angelo.

È nell’oblio della droga, nel viaggio sintetico che la dose impura e mal tagliata gli procura. Sorride stanco, ha la testa afflosciata da un lato, soffre. Non ha la forza di alzarsi, non ha la forza di andarsene.
Lo raggiungo e lo abbraccio da dietro per dargli conforto, si rilassa e sollevando il capo, mi guarda

#20: Ave, Caesar, morituri te salutant.

Dirigendomi al Testaccio aspetto che si facciano le 16, orario in cui aprono i negozi. Qui, in cima alla montagnola di cocci, vi trovo quasi sempre Ottavio.
― Ave, Caesar: morituri te salutant― gli dico battendomi il pugno chiuso sul torace. La mia uscita paradossale lo fa esplodere in una grassa risata. E con lo stesso,

#19: la gerarchia in cucina.

La gerarchia, in una cucina, va fatta osservare. Ci vuole disciplina per creare una buona brigata, ma il rispetto di una persona come Aldo si deve guadagnare. E se ci si riesce, si lavora con serenità, facilità e contentezza.
― Grazie. ― Sollevando solo il braccio mi risponde agitando una mano. Peculiarità degli italiani, parlare con

#18: la frutta rossa.

La frutta rossa, su di me ha sempre un fascino particolare.
Violante si avvicina e le guarda con occhi languidi, anche lei ama le fragole. Lei ne ama il gusto, la consistenza. Io amerei prenderne un pugno e schiacciarlo, facendone cadere pioggia succosa sulla sua faccia. Vorrei bagnarle le guance e ammirare la polpa scivolarle giù