Eros, passione, trasgressione e tutti i sensi dell’essere umano sono il sale della vita. Così come il cibo dà nutrimento, l’amore è necessario per la sopravvivenza della specie. Nessun limite: lasciarsi andare senza peccato sono le parole d’ordine.
Trattenersi nell’amore è lo sbaglio più grande che si possa fare, ma la morale comune obbliga l’essere umano a non sperimentare, a non chiedere, a restare bloccato sulla questione. A parte pochi eletti che hanno capito se stessi e quindi, hanno compreso come dar sfogo alla loro natura, altri sono spaventati dallo spingersi oltre. Non si tratta solo di bigottismo, si tratta di ignorare le proprie potenzialità. E con questo non voglio dire che basta procurarsi fruste, comprare manuali per mettere in atto trasgressioni BDSM (discipline che comunque, per chi ne trae piacere, debbono essere messe in pratica da conoscitori dell’argomento e non da principianti in erba) per vivere appieno la vita.
Ultimamente, soprattutto nell’ambito letterario, l’argomento sesso la fa da padrone. Migliaia di romanzi sono venduti ogni minuto in ogni angolo del mondo e vengono letti, la maggior parte delle volte, facendo ben attenzione a non farsi scoprire dal vicino di sedia. Questo è il primo segnale di una società che non sta vivendo molto bene uno degli aspetti più importanti della vita. Ci sono centinaia di riviste patinate che battono su questo punto e propongono settimanalmente dei test ai quali, puntualmente, di solito nelle sale d’attesa, la gente risponde. Psicologia spicciola, anche perché la questione è molto più complessa di così. Non basta rispondere a domande mirate che danno tre sole alternative, e se l’uomo fosse stato definito dal rispondere con 1,2 o 3, la razza si sarebbe estinta da un po’. Non c’è nulla di male nel solleticare la fantasia con scritti, racconti, film e altro: dalla fotografia al cinema, persino nelle opere d’arte. La nudità espressa dai maestri del Rinascimento è l’espressione dell’arte stessa, intrinseca e potente: la bellezza, il concetto di estetica. Non esiste vergogna, nell’arte. Leonardo da Vinci l’aveva capito molto prima di E. L. James.
La meraviglia sta nei nostri occhi, nei nostri sensi. La meraviglia sta nella libertà di espressione. Uomo, donna, omosessuale, bisessuale, pansessuale, qualunque orientamento ci definisca, finché è consensuale, finché non urta la sensibilità di chi ci sta attorno, finché si dà retta al corpo, alla mente e al cuore, è tutto consentito. E, fidatevi, anche terapeutico.
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