Finalmente, ho tenuto fede alla promessa che avevo fatto a Saverio e siamo andati a vedere il concerto dei Muse a Torino. Quando siamo arrivati al Palasport, Saverio era elettrizzato: non era mai stato a un concerto di quelle dimensioni e soprattutto, non vedeva l’ora di ascoltare i suoi idoli cantare dal vivo. Per tutta la durata del concerto ha urlato a squarciagola le canzoni: non avevo la più pallida idea che le conoscesse tutte a memoria! Credo si sia scorticato le mani a forza di applaudire e agitarsi!
Abbiamo fatto amicizia con una coppia di ragazze che erano sedute accanto a noi, e che ci hanno raccontato che per comprare i biglietti hanno risparmiato per mesi. Una cosa che mi ha fatto davvero incavolare: ormai, andare a un concerto di musica è diventato un lusso. Non è da tutti potersi permettere 60/70 euro per un biglietto, e la maggior parte delle volte (come in questo caso) sui siti dedicati, erano andati sold out in poche ore. Ho dovuto di nuovo fare dei giri assurdi per comprarli, ma per fortuna li ho trovati.

Quando i Muse hanno intonato Apocalypse Please, Saverio era talmente eccitato che, senza pensarci, si è alzato la maglia per mostrare ai suoi idoli il tatuaggio che ha sul costato, e ci è rimasto malissimo quando una delle ragazze ha fatto altrettanto! In un momento di pura felicità si sono abbracciati e ho sentito la ragazza che gli sussurrava all’orecchio “sei proprio un figo”; Saverio non ha capito molto bene data la musica alta, ma dal rossore delle sue guance ho intuito che per lei provava un’attrazione enfatizzata dal luogo, dalla musica, dalla gioia di essere lì. Abbiamo fatto un sacco di foto col cellulare, ma la distanza dal palco era notevole e non sono venute benissimo.
Alla fine del concerto ci siamo comprati delle t-shirt originali del tour con le date stampate dietro. Saverio ha fatto storie perché volevo acquistarne una per ogni tipo per lui, e mi ha implorato di non spendere soldi. Naturalmente, non ho ascoltato una sola parola e l’ho convinto a non tenermi il muso. Quando esce con gli amici sfoggia quelle t-shirt come se fossero di una griffe costosissima, facendo notare loro che lui al concerto c’è stato, e ne ha le prove! Con la ragazza si è scambiato il numero di cellulare e il contatto Facebook. Ogni tanto sbircio i loro commenti e spero che prima o poi lei lo inviti a passare qualche giorno a Torino, dato che è una studentessa universitaria che condivide l’appartamento con un’amica. Mi sono divertito anch’io al concerto dei Muse, e devo dire che li apprezzo sia per le musiche che per i testi. Se la passione di Saverio continuerà, non mancherò di portarlo a ogni loro tour per farlo ridere, gridare, cantare ed estraniarsi dal mondo. Il minimo che possa fare, per lui.