Certi esseri umani ti cambiano la vita. Succede raramente, ma succede. E Saverio è uno di questi. Altruista, generoso, disponibile; il suo carattere è stato temprato dall’esperienza e dalla spontaneità che lo contraddistingue. Lui non ha paura di mostrare i suoi sentimenti: ha un’anima pura e non si fa problemi a dire a un amico “ti voglio bene”. Cosa che a me viene difficile, ma con lui mi sciolgo e ricambio con affetto ogni suo bacio, ogni suo abbraccio. Lo adoro.
Ha perso il papà a causa di un incidente sul lavoro, e dopo questa tremenda tragedia si è rimboccato le maniche e ha preso il ruolo dell’uomo di casa, aiutando la sua mamma, che lavora in fabbrica, e crescendo insieme a lei i due fratellini gemelli più piccoli: Emiliano e Marco. Loro lo trattano come un papà, e data la differenza d’età che li separa lo vedono come un uomo fatto e finito, anche se in realtà non è così.
Saverio è una persona buona, di quelle che quando le incontri ti chiedi perché la vita, a volte, è così stronza verso il prossimo. Quando lavora non sento mai uno sbuffo, una lamentela: è davvero un gran lavoratore. Ha molteplici interessi che condivide con entusiasmo, grazie a lui mi sono appassionato ai Muse che già conoscevo ma che non avevo mai seguito con attenzione, e alla Formula Uno. Siamo andati insieme a vedere sia una gara di F1 che un concerto dei Muse.
Li ama al punto da farsi fare un tatuaggio con una frase presa da una delle loro canzoni. Ce l’ha sul costato e l’ha presa in prestito dal testo di Apocalypse Please, un brano molto bello e che per lui aveva un significato profondo.
Oltre a quello, ha anche un altro tatuaggio sulla spalla destra: SPQR, che significa Senatus PopulusQue Romanus, il Senato e il popolo romano, simbolo della città eterna. L’ha fatto in America, precisamente in California, quando con Niccolò ha fatto il viaggio dei suoi sogni. L’ha fatto perché due settimane lontano da Roma gli hanno fatto sentire la nostalgia di casa nel cuore, e con quel semplice gesto si è sentito meno solo, meno sperduto. Succede, quando sei lontano per tutto quel tempo, di avvertire un patriottismo fortissimo verso ciò che ha il gusto di casa tua, e una semplice frase che rappresenta Roma, la sua città, l’ha fatto sentire meglio.
Lui e Niccolò sono molto amici, escono sempre insieme o passano il week end davanti alla TV o davanti a qualche videogioco con le rispettive dolci metà. Cercano di coinvolgermi spesso, e io li accontento perché mi dà gioia trascorrere del tempo con loro. In Saverio rivedo Jacopo, il mio fratellino minore. Lui era dolce alla stessa maniera, ma un po’ più esperto con le donne! Saverio è ancora ingenuo, da quel punto di vista, ma alcune esperienze degli ultimi tempi l’hanno fatto maturare. Lo ammiro e spero non si offenda se qualche volta condividerò col mondo le fantastiche gite che facciamo insieme, come i concerti, i campeggi o gli eventi sportivi ai quali (quando leggerà queste righe mi cazzierà di sicuro) mi annoio tremendamente!
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